19/06/11

Girgis extra 2008 az agr. Guccione

Trattasi di un catarratto in purezza, allevato e vinificato secondo i principi della biodinamica. 5 giorni di macerazione e 18 mesi sulle fecce fini danno un colore dorato scarico, lievemente opaco ( non viene filtrato) ma intrigante davvero. Il naso salta dalla banana all'ananas, dalla pesca gialla all'albicocca, una nota lievemente ossidata, appena metallica ci ricorda che siamo di fronte ad un vino non semplice. C'è anche un che di agrumato che mi ricorda il Kumquat ( ne ho tanti in giardino e ne mangio a volontà, per cui ne conosco il profumo quasi a metà fra cedro ed arancia, non è sboronaggine...). Devo dire che necessita un servizio a temperatura ambiente, strano per un bianco, ma fresco risulta piatto come profumi. Ha un bouquet intrigante ancor più del colore, soprattutto per la mutevolezza data dal permanere nel bicchiere. Arrivano profumi legati persino ai lieviti, allo zenzero, alle erbe amare. Lo assaggio: fosse una degustazione alla cieca si potrebbe scambiare per un rosso leggero, con una leggera presenza di tannino ed una grassezza di sorso. La sapidità è in primo piano ma, in onestà, manca di spinta acida e lunghezza. Il finale è lievemente amarognolo ma pecca davvero di una P.A.I. corta. Devo dire che ci rimango un po' male, anche se mi ricorda incredibilmente i bianchi che mio nonno ci faceva provare a Niscemi, nei giorni in cui scendevamo a trovarlo.
Complessivamente è un giudizio che rimane sospeso. Mi riprometto di riassaggiarlo fra qualche anno, con più esperienza sulle spalle, anche se credo che, se dovesse restare con una acidità così lieve, continuerà a non convincermi.
A voi consiglio, comunque, di provarlo, perchè, soprattutto per colore e profumi, ci dice cos'altro possono dire i vini.
Hasta


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