17/06/11

Due considerazioni...

...sui referendum: Hanno vinto i sì ed è stato raggiunto il quorum ( circa il 57% degli aventi diritto).
Meno male! Dire che sono contento è normale.
Ciò che mi fa un po' arrabbiare è, invece tutta una serie di considerazioni a freddo.
1. Non credo sarà, come dicono a più riprese, l'ennesimo schiaffo al governo. O, meglio, con la faccia di tolla che il governo si ritrova uno schiaffo in più gli fa solo vento.
2. Il rischio è che questi risultati mettano una certa fretta al governo per accellerare certe cose che gli interessano particolarmente e se interessano loro vuol dire che fanno danni al paese.
3. Se il grazie ai comitati promotori che si sono fatti un mazzo quadrato è un dovere civico e morale, mi turba il fatto che serva così tanta fatica per farsi sentire in un paese democratico. Lo spazio avuto prima e dopo i referendum è stato drammaticamente poco
4. Credete davvero che non ci sarà alcuna controffensiva? Già ho visto un servizio sul TG2 che parlava della superficialità di Facebook e dei milioni di persone che lo abbandonano...
5. il 43% degli aventi diritto non sono andati alle urne. Se togliamo da questo dato quelli davvero incapacitati a muoversi, azzardo un 5%, resta il 38%. Il questa cifra finiscono quelli che non sapevano di dover votare ( che ci fossero i referendum, se guardi solo la tv, lo avresti saputo solo grazie ad una botta di culo...), quelli che non sono interessati a votare e quelli che non sono andati per scelta. Se assolvo in parte ( comunque almeno sapere cosa ti succede intorno, cribbio...) quelli che non lo sapevano, non me la sento di farlo per gli altri. Se credi davvero che le leggi non debbano essere abrogate lo devi dire al seggio ( grande stima, infatti per quel 5% circa che ha votato no). E' come quel bambino che, durante una selvaggia partita di calcio nel campo sotto casa, si porta via il suo pallone perchè sta perdendo: è un bimbo, lo so, ma ha il germe del Vigliacco. Il dialogo democratico non è questo. Chi, poi, se ne è andato al mare, imitando il signor B., non capirà nemmeno le critiche che gli si possono muovere: probabilmente avrà la sensibilità del mio divano... Considerando questi dati mi viene da chiedermi se l'istituto del quorum, sui referendum, non sia superato ed inutile. Chi non va a votare ha deciso che siano altri ( chi ci va o i politici idioti che gli hanno consigliato di starsene a casa) a prendere la decisione, quindi non sono interessati all'argomento. Perchè devono pesare così tanto, vanificando il lavoro e le fatiche di chi ci crede davvero? Le garanzie democratiche, comunque, ci sono ( numero di firme raccolte, approvazione del quesito referendario da parte di organi dello stato), per cui, per me, ha davvero senso abolire il quorum per i referendum. A quel punto chi vorrà partecipare lo farà e chi non lo vorrà fare non conterà un cazzo ma sarà una sua scelta.
6. ed ultimo: dov'erano i comitati referendari, veri vincitori della lotta referendaria, nei commenti post-elettorali? Perchè nessuno li ha fatti parlare ma hanno invitato membri del PD a gongolarsi di una vittoria che non gli appartiene? I dati e le piazze sono chiare: hanno vinto i cittadini. Dopo gli smacchi dei sindaci De Magistris ( Grande!) e Pisapia, messaggi chiari dell'elettorato sul fatto che le vecchie facce ci hanno stufato e se ne devono andare, i referendum sottolineano due volte che la gente è stufa del vecchio modo di fare politica, settario e lontano dalle esigenze vere dei cittadini e vuole un cambiamento. Ahimè hanno dalla loro la legge elettorale che taglia le gambe agli elettori i quali sarebbero, secondo me, felicissimi di mollare qualche bel calcio nel culo dei vari D'Alema, Bersani, Veltroni, etc. E credo cha anche a destra le cose, in parte stiano così e qualcuno inizi ada avere l'orticaria quando vede in tv Tremonti o Brunetta, per non parlare del puttaniere...
Hasta


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