23/05/12

Ricettina di stagione

Risotto con fragole e riduzione di balsamico
Visto che ho comprato una cassetta di fragole a Terricciola, appena ma appena colte mi tocca farle in ogni modo immaginabile. Il risultato, comunque, è stato libidinoso.
Allora, prendete un tegame, meglio di rame o di alluminio, e mettere un filo di olio evo ed una noce di burro, lasciate scaldare un pochino ed aggiungete il riso ( carnaroli, mi raccomando!) , lasciatelo sfriggiucchiare un pochino, finchè sara appena tostato. Sfumate con un bicchiere di vino rosso nel quale avrete sciolto un cucchiaio di riduzione di balsamico ( fatta semplicemente mettendo in un tegame dell'aceto balsamico di Modena con un cucchiaio di miele e lasciato sul fuoco finchè diventa meno della metà). Aggiungete, ora, due cipolle di Tropea frullate col minipimer. A questo punto inizierete a maledirmi perchè gli occhi vi inizieranno a piangere per una decina di minuti. Fiducia: non sentirete, a piatto completato, l'amarognolo della cipolla quando si sbruciacchia durante la tostatura del riso, se fatto alla maniera tradizionale. Appena si ritira un po' iniziate a bagnare il riso con del brodo caldo di verdure, sempre poco alla volta, e portate a cottura. A metà cottura aggiungete una decina di fragole ( per 160g di riso), dopo averle maltrattate a vostro piacimento ( schiacciate con la forchetta  o frullate, o tritate a coltello) in base a quanto le volete fini nel piatto finale. Lasciate il riso al dente e spegnete il fuoco sapendo che il riso continuerà a cuocere anche dopo per almeno 5 minuti. Mantecate con del parmigiano ( meglio se di almeno 30 mesi) ed una noce di burro, tenendolo "all'onda" ( vuol dire morbido e non asciutto).Quando lo servite versateci sopra pepe a volontà e un ghirigori di riduzione*.

* Ovvio che se avete per casa dell'aceto balsamico tradizionale, oltre ad avere tutta la mia invidia ( ma ci vado a Modena, ci vado!), sareste dei pazzi a non versarvi sopra quello!

Vini da abbinare sono un po' difficili da trovare. Vista la spiccata acidità del piatto meglio sarebbe un vino tondo, magari passato in legno piccolo ma non troppo strutturato, chessò un secondo vino di qualche azienda di Bolgheri, un Sirah siciliano con poco alcool ( seee, trovali!), oppure, e qui verrò fustigato, lo sento, uno chardonnay, magari valdostano, passato in barrique, Io, sarò sincero, c'ho bevuto sopra una caraffa di acqua fresca ed è andata benissimo.
 Le foto dei piatti da qui in poi, le scatterò, tranne in rari casi, con l'aifon perchè ho capito che se devo prendere la Nikon, montare il flash, saltare la pasta, sorseggiare il mio manhattan, accendere lo stereo per la cena diventa davvero un casino, sicchè sfrutto l'aggeggino ( che è pure contento...) ed almeno sono sicuro di scattarle.
Hasta




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