23/05/12

Eroi


Cacchio. Sono passati 20 anni. Cos'è cambiato? Molto, direi. La prima cosa cui penso è che attentati non ce n'è più, non ce n'è più bisogno, forse. Lo Stato, checchè se ne dica, ha perso. Lo Stato ha avuto paura e ha ceduto il passo ai cattivoni. Ciò che, però, è ancora più vero, se si può dire, è che lo Stato è sempre meno rappresentante della gente. Credo che coloro che hanno perso siano i politici, molti dei quali sono arrivati a posti di potere dopo e sicuramente grazie alle stragi di Capaci e di via d'Amelio, messi lì per dare spazio alle mafie, per farle sviluppare come tossiche metastasi dentro le istituzioni. E come fottute metastasi se lo stanno mangiando, lo Stato. Se la stanno mangiando l'etica politica. Un tempo la politica era una occupazione superiore, un arte, non una casa di tolleranza per far marchette sulle spalle della povera gente. Ci stanno nutrendo di ignoranza e di stupidità ed in tanti, tantissimi ci stiamo cascando. Ciò che ancora mi tiene, però, legato a questo paese, ciò che ancora mi blocca dall'andarmene da qualunque altra parte è ciò che sento nei discorsi dei miei genitori, degli anziani alla casa del popolo e per strada, quando, sempre volentieri, mi fermo un po' a parlare: la consapevolezza della nostra storia, quella più antica, a dirla per bene, fatta di lotta contro la sopraffazione, voglia totale di libertà e di diritti civili. E' la cultura degli inculturati, la grinta dei partigiani che fino al giorno prima aravano i campi ma anche quella dei poeti, dei professori cacciati o fucilati, degli scrittori dei libri bruciati, dei magistrati incazzati, isolati dalle merde che ora li piangono in pubblico. Non bisogna essere fieri di Falcone e Borsellino: bisogna essere furiosi con gli escrementi che ancora appestano le nostre strade, gli uffici pubblici, le sedie del parlamento ma anche i bar delle periferie di Milano, Torino, Catania, Foggia, senza fare un cazzo di buono ma divertendosi a fare i bulletti schiacciando la dignità degli altri e meritandosi celle ammuffite e dosi di calci nel culo quotidiani, dopo la dovuta ora d'aria. Ora d'aria, ora di calci nel culo, mensa, otto ore di lavoro, foss'anche l'uncinetto. Sono al delirio, abbiate pazienza, voi, amati 5 lettori di questo pidocchioso blog. 
Ed ora, prima di andare a letto, un pensiero me lo dovete: pensate ai ragazzi delle scorte, in fondo ragazzi come noi, ma con tante più palle. Ragazzi da 1500 euro al mese.
Hasta

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