01/06/11

Baccalà ( ma non ti offendere...)

La verità è che siamo gente semplice. Siamo quelli che, vincessimo anche al superenalotto, continueremmo a preferire la trippa al caviale. Ecco perchè, di fronte al pezzettone di baccalà ammollato in offerta al supermarket non resisto, neanche con tentativi di corruzione a base di mazzancolle o seppie. Nulla: baccalà sia. E come farlo?
Beh, fritto in pastella: è la morte sua! La mogliera è scettica, per cui, pur non rinunciando a due pezzettini fritti con la pastella devo pensare a qualcos'altro. Alla livornese! Ma certo: che stupido sono... Certo che, però, è buono anche mantecato, proprio come lo mangiammo alla consegna del diploma Ais in Franciacorta. Sulla fettina di polenta fritta. Allora vorrà dire che la farò in tre modi. Chiameremo la serata " apoteosi del baccalà". Così è stato, ieri sera.
Vi allego le foto del trittico.
Baccalà mantecato: sbollentate il baccalà 5 minuti, quindi pulitelo della pelle e delle lische, sbriciolatelo con le mani e mettetelo in un tegamino antiaderente con uno spicchio d'aglio ed un filo di olio extravergine. Accendete il fuoco ed iniziate a mescolare, aggiungendo, alternativamente, un cucchiaio di latte ed un cucchiaio di olio. Dovete mescolare di continuo per una quindicina di minuti, smadonnando sì ma fiduciosi nel risultato che premierà questo sbattimento. Fermatevi quando avrà raggiunto la consistenza di una crema, anche se non omogenea. Scegliete voi, a questo punto, se passarla al mixer per renderla più chemosa o se tenerla rustica come ho fatto io. Regolatela di sale e ponetela su pare arrostito o, ancora meglio, polenta fritta.
Baccalà fritto: Fate una pastella sbattendo un uovo con un cucchiaio di farina di riso ed un goccio di acqua frizzante: dovrà risultare cremosa. Tuffateci dentro i pezzetti di baccalà e lasciate riposare il tutto per 15 minuti. Friggete i pezzi di pesce in olio di arachidi abbondante e mangiatene a volontà, anche se consapevioli che, specie se effettuato in serata, questo tipo di attività potrà regalarvi mostruose sorprese durante il sonno.
Baccalà alla livornese: In realtà è lievemente imbastardito ma vi assicuro che è buono assai. Pulite i pezzettoni di filetto di baccalà dalla pelle e dalle lische, infarinateli e friggeteli rigirandoli delicatamente 5 minuti in olio extravergine. Toglieteli dalla padella che lascerete sul fuoco e metteteli da parte. Gettate mezzo bicchiere di vino rosso nella padella in modo da deglassare ( raschiando le crosticine formatesi durante la frittura del pesce si creerà una salsina appetitosa). Quando avrete finito la deglassatura aggiungete una cipolla e tre spicchi d'aglio tritati ed abbassate il fuoco, allungate, eventualmente, con un po' di brodo caldo e lasciate ammorbidire bene la cipolla per una decina di minuti. Aggiungete del peperoncino a piacere, e della passata di pomodoro in dose piuttosto abbondante. Lasciate cuocere a fuoco basso per una decina di minuti, quindi aggiungete i pezzi di baccalà che dovrete rigirare molto delicatamente di quando in quando, ed 1/2 bicchiere di vino rosso. A questo punto lasciate sul fuoco finche la salsa non avrà raggiunto una densità cremosa. Servite con abbondante prezzemolo tritato e pepe nero macinato lì per lì..

La fatica nel prepararle, vi assicuro, sarà ben ripagata.
Su un trittico del genere è un casino trovare il vino giusto, anche se, a naso, opterei per un rosso giovane e brioso, magari una Bonarda o un Grignolino d'Asti.
Hasta

Jonny Lang - Still Rainin'

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