Il consorzio del Brunello Ha scelto il suo nuovo presidente. Chi, come me, ha sperato di non vedere riflesso in piccolo quello che succede nel grande nostro paese ci sarà di certo rimasto male. Il nuovo presidente è il Cavalier ( si, anche qui...) Ezio Rivella. Avrà compito arduo, soprattutto perchè divrebbe difendere questa Docg con i denti, soprattutto dagli attacchi di coloro che vorrebbero altri vitigni entrare nell'uvaggio del Brunello . E' questo il problema più sentito dai produttori, in particolare i piccoli, e dai consumatori amanti della tradizione e dell'amore per il vino e non per il soldo.
Problema: a più riprese il neo-presidente, in passato, non ha mascherato la sua perplessità per l'uvaggio in purezza e ha spesso lasciato porte aperte all'ingresso di altri vitigni. Che succederà, ora? Temo a breve una modifica al disciplinare del Rosso, magari per smaltire qualche avanzo "internazionale" di cantina e per aprire la strada. Ma forse sono solo maligno. Giusto sarebbe aspettare e vedere che succede.
Darà, finalmente, il nuovo presidente, una botta definitiva per bloccare o ridurre al minimo l'aumento, spessissimo ingiustificato, dei vigneti a Montalcino, in microzone adatte più alle patate che al sangiovese? Aumenteranno e miglioreranno i controlli in cantina ed in vigna? Riuscirà a dare garanzie di qualità e correttezza al mercato ( che la richiede disperatamente)?
L'alternativa c'era e andava, sulla carta, nella direzione che in molti si auspicavano: fermezza, correttezza, tradizionalismo, passione. Ha vinto, invece, come sempre il volere dei potenti.
Ora c'è solo da incrociare le dita, stargli un po' col fiato sul collo, e sperare, sperare, sperare, sperare, sperare ,sperare, sperare, sperare.....
Problema: a più riprese il neo-presidente, in passato, non ha mascherato la sua perplessità per l'uvaggio in purezza e ha spesso lasciato porte aperte all'ingresso di altri vitigni. Che succederà, ora? Temo a breve una modifica al disciplinare del Rosso, magari per smaltire qualche avanzo "internazionale" di cantina e per aprire la strada. Ma forse sono solo maligno. Giusto sarebbe aspettare e vedere che succede.
Darà, finalmente, il nuovo presidente, una botta definitiva per bloccare o ridurre al minimo l'aumento, spessissimo ingiustificato, dei vigneti a Montalcino, in microzone adatte più alle patate che al sangiovese? Aumenteranno e miglioreranno i controlli in cantina ed in vigna? Riuscirà a dare garanzie di qualità e correttezza al mercato ( che la richiede disperatamente)?
L'alternativa c'era e andava, sulla carta, nella direzione che in molti si auspicavano: fermezza, correttezza, tradizionalismo, passione. Ha vinto, invece, come sempre il volere dei potenti.
Ora c'è solo da incrociare le dita, stargli un po' col fiato sul collo, e sperare, sperare, sperare, sperare, sperare ,sperare, sperare, sperare.....
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