Stava attento. Sempre più attento e concentrato. Di colpo, come in un sogno, si era trovato in un grande lettone, morbido e caldo. Caldo di corpi e di un camino già acceso da tempo. Sì, un camino in una camera da letto. Sentì di non essere solo e senti un gradevole profumo di capelli appena lavati.
Poi, di nuovo, come in una macchina del tempo e dello spazio improvvisamente impazzita, era stato proiettato in un grande tavolone. Ora si trovava lì. Tavolo di forte legno, color ciliegia. Lui, grande e grosso, in piedi su un bel tavolo.
The man is on the table, as a book.
Vuole andarsene da lì, si sente in imbarazzo. “Che cavolo ci faccio qui?”. Si gira e fa per andarsene ma viene preso dal panico: il tavolo è pieno di statuine di vetro, di vetro prezioso e luccicante. Di vetro fragilissimo. E' atterrito. “Non posso romperli o me la faranno pagare!” Le statuine aumentano: ora sono arrivati due gattini, un cervo, un cuoricino.
Ecco la rana, il coccodrillo, una torre ed una regina. Tutti i pezzi di una minuscola scacchiera.
La paura è forte e tanta. La paura lo blocca ma deve andarsene. Deve agire ed agire in fretta.
Fa un passo davanti a sé. Lo misura con estrema cura e frantuma solo stupidi fiorellini di vetro colorato. “ I fiori non mi piacciono!”
“Mi faranno il culo ma sono sceso: ho sempre odiato quegli schifosi Swarovski”.
Vede due porte, dice veloce “sinistra”, gli dà una spallata, sfondandola, si accende un sigaro ed entra.
Poi, di nuovo, come in una macchina del tempo e dello spazio improvvisamente impazzita, era stato proiettato in un grande tavolone. Ora si trovava lì. Tavolo di forte legno, color ciliegia. Lui, grande e grosso, in piedi su un bel tavolo.
The man is on the table, as a book.
Vuole andarsene da lì, si sente in imbarazzo. “Che cavolo ci faccio qui?”. Si gira e fa per andarsene ma viene preso dal panico: il tavolo è pieno di statuine di vetro, di vetro prezioso e luccicante. Di vetro fragilissimo. E' atterrito. “Non posso romperli o me la faranno pagare!” Le statuine aumentano: ora sono arrivati due gattini, un cervo, un cuoricino.
Ecco la rana, il coccodrillo, una torre ed una regina. Tutti i pezzi di una minuscola scacchiera.
La paura è forte e tanta. La paura lo blocca ma deve andarsene. Deve agire ed agire in fretta.
Fa un passo davanti a sé. Lo misura con estrema cura e frantuma solo stupidi fiorellini di vetro colorato. “ I fiori non mi piacciono!”
“Mi faranno il culo ma sono sceso: ho sempre odiato quegli schifosi Swarovski”.
Vede due porte, dice veloce “sinistra”, gli dà una spallata, sfondandola, si accende un sigaro ed entra.
1 commento:
la peperonata a cena ha le sue controindicazioni
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