15/01/09

Gita nelle Langhe



Dopo almeno due anni di tentativi, finalmente, ci siamo riusciti. E' un luogo davvero bello, immerso com'è nella neve, ma che credo dià il suo meglio, come ogni zona vitivinicola, nel periodo autunnale.
Vi racconto un paio di ristoranti che ci hanno colpito ( in tutti i sensi...).

Osteria del borgo Carrù
Nella patria del bollito misto alla piemontese non ci possiamo esimere da questa bontà, anche se, tentati dagli antipasti ci è rimasto meno spazio del previsto...
D’altra parte quando ti propongono: carne cruda all’albese, risultata poi, saporitissima e quasi burrosa, vitello tonnato ( quello vero...) e caponet al forno con lenticchie ( speziato al punto giusto), non te la senti davvero di rinunciare, anche perchè il nostro tavolo è posto vicino all’uscita dalla cucina per cui queste prelibatezze ci passano davanti appena seduti.
Poi arriva il carrello, accompagnato da un vassoio con le celebri 7 salse ( Kren, verdure miste, piccante, bagna cauda, cognà, kren e barbabietola, verdure ed acciughe). Nel carrello ci sono: la testina, la coda, il muscolo, il biancostato, la gallina, le salsiccie ed altro. Non resisto, con incredibile ingordigia, al secondo giro ( che, però, mi costerà una lunghissima giornata dedicata per una buona fetta alla digestione...). Come vino, dedicandosi la mia signora alla “cattiva” pratica della astemia, opto per il dolcetto sfuso della casa che fa il suo dovere, senza infamia nè lode.
Consiglio questo ristorante a tutti quelli che passano da questi parti.

L’osteria del boccondivino Brà.
Sala piacevole, ricca di bottiglie di vino e con non troppi tavoli, il chè permette al personale di non dover correre. E’ una cosa che mi piace molto e mi mette a mio agio il vedere il personale di un ristorante pacato e tranquillo. Passiamo ai piatti.
La mia signora opta per il vitello tonnato, i tajarin con il sugo di salsiccia di brà e il brasato di vitello al barolo. Non c’è che dire. Le carni risultano tenerissime ed appetitose, con sughi e salse ben equilibrate. I tajarin sono davvero ottimi.
Io opto per gli stessi tajarin, le lumache con i porri di cervere ( fini e delicate, gran piatto!) ed una selezione di formaggi la quale si dimostra pazzesca in quanto formata da ben 12 tipi, per lo più piemontesi, e miele e cognà tradizionale e buonissima.
Non contenti ci buttiamo sui dolci: crema cassonade alla cannella ( equilibrata e gradevolissima) e bonet ( dolce “cioccolatoso” davvero buono ). Facciamo gli esagerati e gli abbiniamo un sauternes 1998 ed un barolo chinato. Un caffè ci tira un po’ su e la passeggiata sotto la neve ci striglia in modo da permetterci di ritornare svegli a Novello, dove alloggiamo in un bell’agriturismo.
Il conto, vista la quantità dei piatti, non è stato certo da pizzeria ma ogni tanto si può fare, in particolar modo se si opta per un ristorante che offre questo tipo di qualità.
Decisamente consigliato!!
Abbiamo bevuto un Roero superiore 2004 di Filippo Gallino che possiamo definire ottimo per quel che riguarda il rapporto qualità-prezzo, con i suoi profumi speziati e “maturi”, i bei tannini morbidi e la bella bevibilità.

Muddy Waters & Sonny Boy Williamson II Got my mojo working

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