17/12/16

Commenti a freddo sul dopo referendum

Il referendum del 4 dicembre, a mio modestissimo parere ha confermato una cosa: non siamo un paese completamente da buttare via.  Non voglio argomentare sul sì o sul no, per quanto ha prevalso quello che ho votato io.  Io vedo il referendum e i suoi numeri come un tirare sù la testa ,  un modo di dimostrare alla becera classe politica di questa Italia che un pochino contiamo anche noi. 
La risposta del parlamento è stata che hanno incassato il colpo ma che con un po' di pomatina passa tutto.  Il voto (cosa peraltro vera) si riferiva ad una riforma costituzionale e non era un affare politico per cui sia necessario ora andare a votare. Se e quando andare alle elezioni va deciso con le modalità che la costituzione stessa prevede: sfiducia del parlamento, impossibilità di trovare una maggioranza e scioglimento delle camere. I veri problemi sono le cicatrici lasciate negli ultimi venti anni e alcune norme che sono parecchio datate: leggi elettorali del cavolo,  norme e normettine da furbetti (rimborsi elettorali, immunità parlamentare,  il cavillo di accorpare la approvazione di una legge alla votazione di fiducia,  un legale ricatto, i vitalizi,  la possibilità data ai parlamentari di cambiare schieramento politico (mi dite cosa dovremmo fare a uno che abbiamo eletto per rappresentarci chessò,  nel pd e poi lo ritroviamo in fratelli di italia dopo pochi mesi ?  Ci rappresenta ancora? ),  il quorum per il referendum abrogativo,  etc.). Ha senso modificare la legge elettorale ma temo che vogliano andare nella direzione di correggerla per il tornaconto personale,  più che migliorarla perché fa schifo. Vedremo che succederà. 
Intanto buon Natale a tutti. 
Hasta

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