04/02/12

La tana degli orsi a Pratovecchio

Tartara di chianina con fagioli zolfini e funghi porcini
Uovo affogato con dadolata di prosciutto crudo, patate, funghi porcini e tartufo
Ravioli di castagne ripieni di agnello con burro e tartufo
Tortelli di patate e lampredotto con pesto di cavolo nero
Hamburger Km 0 ( servito con fonduta di pecorino, composta di cipolle, salsa verde, maionese tartufata)
Tortino al cioccolato fondente con crema alla vaniglia e gelato alla menta

Questo è quello che abbiamo mangiato. Da solo non basta a spiegare l'esperienza. I nomi spessissimo, in molti casi, nascondono, dietro luci fantasmagoriche, la pochezza di piatti che non dicono nulla. Non è il caso di questo particolarissimo luogo. E' ristorante senza esserlo completamente, è wine bar senza esserlo completamente ed ha un gravissimo difetto: troppo, troppo lontano da casa mia.
Facciamo con calma. I piatti. Saporiti e ben fatti, utilizzando ingredienti di alta qualità e di territorio. Nei piatti trovi un gioco di sapori, di consistenze e un calcolato azzardo che ti cattura. Ottimi davvero. Io e la mogliera ne siamo rimasti estasiati, soprattutto perchè non ci siamo trovati di fronte "uova di salmone scozzese, madrelingua belga, con ciuffi di cavolo austro-ungarico e sale di guadalupe, con olio di sticazzi.." Sono estremamente fissato, lo sapete, con la coerenza di un luogo con ciò che sta intorno e la Tana degli orsi lo è perfettamente. Una cena, secondo me, DEVE raccontare un territorio, un paese, una comunità. DEVE proporre i produttori della zona, i quali creano, tutti insieme, un racconto. Questo, soprattutto, a parer mio, fa di una cena un'esperienza.
La carta dei vini è la vera chicca di questo luogo del piacere. Etichette scelte con oculatezza, con un'attenzione particolare per quelle "naturali".L'Italia tutta è ben rappresentata con un occhio di riguardo per la Toscana, come è ovvio.
Ah, noi, visto che i gestori hanno tanto sale in zucca e applicano ricarichi da ente di beneficienza, ci siamo regalati una bottiglia di Rocce Rosse di Ar.pe.pe 1999, dalla commovente complessità e con una bevibilità da capogiro. Splendida. Ne vorrei dodici bottiglie in casa per poterne aprire quando (e quante) voglio.
Il conto è quello di un mediocre ristorante di Firenze o Siena ma la soddisfazione è tutt'altra. Straconsigliato ma dovete prenotare con notevole anticipo ed armarvi di pazienza per raggiungere questo ameno luogo in Casentino. Tra l'altro la zona è davvero interessante e dona emozioni in luoghi come la Pieve di Romena, il monastero di Camaldoli, Chiusi della Verna, il centro di Bibbiena, etc. Se avete un week-end da spendere in una zona di Toscana fuori dai riflettori ma, proprio per questo, ancora schietta, passatelo in zona e non ve ne pentirete ( con inevitabile tappa a Pratovecchio...).
Hasta
vi allego qualche immagine della serata.

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