26/01/12

Non ci volevo credere...

Oggi sono entrato nella basilica di S. Maria Novella a Firenze. La mia prima volta, benchè viva a pochi chilometri e ci sia passato davanti moltissime volte. Una colpa, lo ammetto ma il momento è finalmente arrivato. E' una bomboniera che racchiude alcune vere meraviglie ( un crocifisso di Giotto, opere di Masaccio, Michelangelo, Duccio da Boninsegna, Ghirlandaio, etc) Il percorso che si fa all'interno porta, circa alla sua metà, a passare dietro l'altare marmoreo, per ammirare il coro ligneo splendido, una leggio in legno scolpito interessante e, soprattutto, i meravigliosi affreschi del Ghirlandaio, nei quali ci siamo persi per almeno 25 minuti , tempo minimo per poterci capire qualcosa e per ammirarne le mille sfaccettature. E' proprio in quel momento che è apparsa una scolaresca,credo di prima superiore, guidata dall'insegnante bionda. Si sono soffermati per ben tre minuti, in quel luogo meraviglioso per ammirare .... il leggio, voltando le spalle al resto. L'insegnante, pagata da noi tutti per formare quei ragazzi ( tra i quali ci sarà, forse, un medico, un magistrato, un insegnante o un politico) e farli diventare persone migliori. Una persona che ha il dovere di fornire i mezzi a quei ragazzi per apprendere il valore del bello, dell'operare umano, dell'arte come bene supremo e cibo per l'anima. Ecco: quella deficiente gli ha fatto vedere il leggio e se li è portati via. Io non ci volevo credere. Sì, è vero che in gita si pensa soprattutto a cosa si farà la sera nelle stanze, si vuole far casino e divertirsi ma di queste cose devono preoccuparsi i ragazzi, non gli insegnanti! E poi non è vero che è solo tempo perso: di fronte al bello qualcuno, foss'anche uno solo, sarebbe rimasto segnato, colpito, interessato. La speranza , ormai persa, l'ho, per fortuna, riacquistata nella basilica di Santa Trinità, dove un'appassionata insegnante delle elementari illustrava altri affreschi del Ghirlandaio ( giornata così, la nostra...) ad una attentissima classe di scuole elementari, i cui ragazzi porgevano (pensa un po' te che strane cose...) domande per meglio capire le criptiche immagini.
Allego immagine della Cappella Tornabuoni, così, almeno voi, mi capirete!
Hasta


Paolo Conte - Il maestro

2 commenti:

Mìgola ha detto...

Ma lo sai che qui in Francia non è nemmeno inserita nei programmi di insegnamento la storia dell'arte?
A nessun livello!
Invece io credo che bisognerebbe iniziare proprio dalle elementari a sviluppare la capacità di osservare, descrivere, paragonare delle opere d'arte. Paradossalmente più grandi sono più sono insulsi! ;-)
Pensa che io ho fatto una mini lezioncina ad una classe di materna (5 anni) facendogli vedere dei quadri di van Gogh...occhietti attenti e manine che si alzavano per dare giudizi!! Ti rendi conto? Meravigliosi!
ps:
è una cattiveria il tuo incipit buttato li con nonchalance...:-)

dadowolf ha detto...

Non l'avrei detto. Non so perchè ma ho sempre pensato che i francesi ( sarà per l'erre moscia) fossero di gran lunga più sensibili all'arte. Ci sono rimasto male. I bimbi piccoli non si sono ancora rimbambiti ma è una questione di tempo... Scherzi a parte il sistema educativo sta diventando tutt'altro che formativo. Lo definirei "degenerativo" e resto pessimista per il futuro. I pochi sensibili ed intelligenti non ce la possono fare...