14/12/11

Langhe reprise

Ve lo avevo detto: vi avrei raccontato qualcosa del nostro viaggetto in questo parademoniaco territorio. Lo definisco così perchè è uno di quei posti che ti fa stare bene ma che ti vizia davvero tanto per cui è a metà strada giusta fra il bene ed il male.
Abbiamo alloggiato a La Morra, in un appartamento ricavato nella villa di un architetto fan della bio-edilizia. Appartamento molto confortevole e perfettamente "verde", nonchè dotato di una vista commovente sull'Annunziata, corredato, pure, dello scenografico profilo del Monfalletto ( piccolo colle vitato con in cima un imponentecedro del libano).
Inutile negare che in pochissimi giorni ho aumentato il mio già notevole peso di una ricca zavorra adiposa ma in vacanza vige, fra i tanti motti, anche il consolatorio " 'fanculo: c'è tempo per le cose sane". Cibo e vino, oltre alla splendida presenza degli amici veri, ci hanno accompagnato fin dalla settimana di preparazione del viaggio: fondamentale è la scelta di cantine da visitare, bottiglie da acquistare in enoteche scelte a tavolino, ristoranti in cui pranzare e cenare. So che non mi criticherete, almeno voi, cari lettori del mio blog sovrappeso!Intanto vi consiglio alcuni posti davvero interessanti, ciascuno a suo modo, dove mangiare con grande soddisfazione:
  • trattoria del Peso a Belvedere Langhe: sembra di entrare in una macchina del tempo che ti fionda negli anni 80. Sala realmente retrò, clientela fatta di lavoratori ( in settimana), personale schivo ma sincero, cibo semplice da trattoria con tutti i crismi. Mi han detto che di Domenica l'esperienza è mistica ma vi posso dire solo che in settimana, per circa 25 euro in due abbiamo mangiato bene ( compresa ci è stata data una boccia di dolcetto che è finita senza nemmeno fiatare...)
  • Da Maurizio a Cravanzana: posto situato davvero in culo al mondo ma dove BISOGNA ANDARE! Oltre alla grande disponibilità dell'oste Maurizio, il quale ha scoperto in tredici secondi che la dritta è arrivata da Andrea Scanzi, non appena abbiamo ordinato un Nebbiolo di Flavio Roddolo ( tra l'altro splendido per tensione, struttura da tutto pasto e bevibilità), va sottolineata la cura nelle portate ed il carrello dei formaggi. Bella esperienza e ristorante scattato subito nella personalissima top 5. Un piatto degustazione di formaggi con 17 esemplari non l'avrei nemmeno mai immaginato possibile, invece...
  • L'eremo della Gasprina a La Morra: uno chef sopraffino ti riempie di bontà senza la minima pietà raccontandoti un territorio ma anche la passione per la cucina di alta classe. Mi ci hanno portato degli amici che non finirò mai di ringraziare. Cucina a vista. Un po' di boria, è vero, ma chi se nefrega se, poi, nel piatto trovi cose fatte bene. Il prezzo è da standing ovation. Carta dei vini buona. Abbiamo bevuto una Barbera di Cappellano, mai deludente anche se migliora davvero tanto col tempo e la nostra peccava ancora di troppa gioventù ed un nebbiolo di non ricordo chi, ahimè, ma che non mi ha colpito granchè.
  • L'osteria del vignaiolo a La Morra: Piccolo e coccoloso ristorantino con cucina di territorio, segnalato per l'atmosfera accogliente, la carta dei vini "ganza", i piatti ben fatti e la cordialità langarola che mai smetterò di lodare. Abbiamo bevuto un Nebbiolo di Giuseppe Rinaldi da brivido e , se mi concentro un po', credo di poter sentire ancora il finale agrumato.:-)
Le aziende che abbiamo visitato sono state tre: Tenuta San Biagio, Poderi e Cantine Oddero, Rocche Costamagna.
Tra le tre ci è piaciuta indubbiamente di più, per qualità dei vini, quella degli Oddero: i Baroli, pur soffrendo annate difficili per chiusura lasciano intendere una profondità che negli altri non abbiamo percepito. Splendida la degustazione presso la tenuta San Biagio, grazie alla immensa disponibilità ed affabilità dei proprietari che ci hanno intrattenuto per ore senza mai perdere di interesse.Fra i vini citerei il loro Verduno Pelaverga, per concessione coltivato fuori dal comune di Verduno e quindi dotato di caratteristiche differenti dagli altri, centrato più sul frutto che sulla spezia e il Barbaresco vigna Montersino, di grande piacevolezza e bevibilità. Corretti gli altri vini anche se devo ammettere che hanno un rapporto q/p invidiabile. Gli Oddero spiccano in tradizionalismo spinto, ritrovato anche in Rocche Costamagna, seppur con risultati lievemente inferiori.
Il territorio: è una zona ancora sanguigna. Peccato, forse, è l'eccessiva presenza della vite che finisce per coprire quasi la totalità dei panorami, sintomo di una troppa corsa all'oro, dimenticandosi i sani ritmi e le dinamiche di equilibrio naturale. In ogni caso si respira aria sana, da quelle parti ed è per questo che la cosiglio a tutticoloro che vogliano staccare dai ritmi quotidiani e vogliano riscoprire un'umanità che ancora, sebbene non ovunque, continua a resistere agli attacchi del codice a barre.
Mi rendo conto di essermi dilungato fin troppo, per cui vi lascio con qualche foto.
Hasta







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