04/08/10

Vizio o consuetudine?


Ormai, nel nostro paese, la consuetudine morale e civile di dimettersi da una carica che si sta ricoprendo con disonore è finita nel cassonetto della nettezza. Quello dell'indifferenziato.
Fra i nostri politicanti una condanna, ormai, fa curriculum, per cui incentiva il losco personaggio a tenersi stretta la seggiola, anzi, ce lo incolla proprio. Si vede che anche altrove questo pessimo esempio di correttezza sta diventando una consuetudine.
Qualche giorno fa, due personaggi al vertice dell'Ais ( Associazione Italiana Sommelier), di nome Terenzio Medri (presidente nazionale) e Franco Maria Ricci ( Presidente Ais regione Lazio e di Bibenda) sono stati condannati per violenza privata, dopo una causa intentatagli da un ex appartenente ai probiviri dell'associazione cui non andava proprio giù l'archiviazione di un fascicolo nel quale si accusava il Ricci ( l'articolo fa tanto giornalismo de La Notte..) di operare anche con una società in concorrenza con l'Ais stessa. Fu buttato fuori a calci e gli fece causa. L'ha, ovviamente, vinta. Ora, evitando commenti su coloro che, alla vigilia di questa sentenza, hanno rieletto Ricci alla presidenza della regione Lazio ( ma dove vivete?), che fine ha fatto l'orgoglio di essere sommelier di cui parlava Terenzio Medri in un recente editoriale della rivista dell'associazione?
Perchè non parlano? Perchè, ancora, non si sono dimessi? Serve un segnale forte di moralità per un'associazione che, al di là agli innumerevoli meriti, lascia spesso perplessi coloro che vedono nel mondo del vino passione e cuore e non potere, soldi e cattive abitudini.
Credo che in molti, soprattutto quelli che pagano la quota annuale tappandosi un po' il naso, come me, abbiano bisogno di queste dimissioni.
Per la cronaca: la sentenza li ha condannati a 15 giorni di reclusione, convertiti in 570 euro di multa, indultati. Cioè? A niente.
Un sonoro calcio nel culo dagli associati, però, se lo meriterebbero, non credete?
Hasta


Ah, già che ci sono. Ma chi cavolo è, da un po' di tempo a questa parte, che decide le foto per le copertine della rivista De vinis? Quando la vedo appoggiata al muretto dove il postino me la lascia, mi viene da ridere: sembra una raccolta di racconti rosa. Capisco che calici e grappoli d'uva siano un po' inflazionati ma "baci appassionati in un tramonto marino" o "gnocca semignuda che beve riflettendo sull'amore perduto" sono davvero brutti.

Lou Reed - Vicious

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