18/06/10

Il vino degli altri di Andrea Scanzi

Rieccomi alla fine di un libro di Scanzi sul mondo del vino.
Il precedente, Elogio dell'invecchiamento, mi era piaciuto molto. Fresco di diploma Ais, con la classica puzzettina sotto il naso e disciplinato nel mio approccio al vino, mi riportò coi piedi per terra. Lo fece in due modi: mi ricordò che il vino è passione, prima di tutto e mi fece capire che bisogna approcciarsi al bicchiere in maniera meno seriosa. Mi ricordava la prima stagione di "Quelli che il calcio" o le radiocronache della Gialappa's. Ridere e canzonare un po', con garbo, un mondo considerato troppo, troppo serio e che troppo sul serio si prende sembra, sulle prime , quasi eretico ma subito dopo ti rimette a fuoco.
Mi ha aiutato molto la lettura di Elogio e con molte aspettative mi sono apprestato alla lettura de" il vino degli altri".
In realtà non si possono confrontare, i due lavori, in quanto sono l'uno il proseguimento dell'altro.
Chi sono gli altri? Sono i non italiani: francesi, argentini, tedeschi, californiani. Il libro si snoda fra racconti di vini stranieri, parallelismi con produzioni italiane, accumunate dalla stessa anima, e spassose riflessioni personali. Capitoli da godersi seguendo i consigli enologici e musicali dell'autore che denotano l'approccio innanzitutto passionale al mondo del vino. Non è, però, solo passione. C'è anche preparazione e cultura ( ...e portafoglio, direi). Lo definirei un viaggio, una ricerca di luoghi, persone , sapori con la consapevolezza che non ci sia una fine.
Se devo pensare a cosa mi lascia dico senza dubbio la sicurezza che ci sarà sempre da stupirsi finchè avremo voglia di cercare, provare nuovi prodotti, nuove zone, e finchè non ci limiteremo al bicchiere ma cerceremo di andare oltre, conoscendo chi fa il vino ed esplorandone l'anima.
Sull'autore dico solo che ho la sensazione che sarebbe un ottimo compagno per una (o più) cene, di quelle tutte costruite per mangiare, bere e chiacchierare fino a tardi, senza troppo pensare o vergognarsi.
A tutti voi consiglio i due libri, piacevolissime letture.
Hasta

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