28/03/09

Il Papposileno Cavriglia (AR)

Se, ormai e purtroppo, si trovano sempre pià spesso luoghi costruiti per far soldi o con consulenze di esperti in marketing resta bello imbattersi in ambienti dove la prima e più grande cosa che si respira è la passione. Passione per un lavoro scelto a metà della propria vita, per mondi affascinanti come quelli del vino, della cucina, della tradizione. Il Papposileno è uno di questi luoghi. Ci si sta bene e, proprio per questo, lo preferisco a quasi tutti i ristoranti che in questa zona ho provato. Non ha stelle michelin o cose del genere ma chi se ne frega!
Parlerò innanzitutto della cantina. Vini da tutta, o quasi, l'Italia ( e nel Chianti vi asicuro che non è così frequente..). Vini dall'eccellente rapporto qualità prezzo ma senza dimenticare anche qualche nome che, molto spesso, poi, risulta piuttosto caruccio. Del resto il vero difetto del mondo del vino è quello di far pagare troppo i vini buoni e troppo poco i vini schifosi... Interessante selezione di vini dell'aretino e e del valdarno, zone ahimè, poco spinte ma con interessantissimi produttori.
Lunga ed interessante anche la carta delle birre, in particolare artigianali italiane.
La cucina. Grandissima attenzione è rivolta alla scelta delle materie prime e alla rotazione dei piatti, sinonimo di freschezza degli ingredienti ( se c'è carne di agnello si cucinerà agnello...per farvi un esempio). Il menù è privo di prezzi ma se provate a mangiare tutto quello che vi va e vi entra difficilmente spenderete più di 35 euro a persona. Generalmente vengono proposti 3 o 4 antipasti, primi e secondi; tre dolci più i sorbetti preparati con cura maniacale e ingradienti tipo i pistacchi di Bronte, la cioccolata Amedei, le arance di Sicilia, liquirizia di Calabria e così via.
Tra gli ingradienti troverete grande presenza di prodotti dop e presidi slow food.
Qualche esempio di piatto: Crostone con pecorino fresco dell'ascione e tarese del valdarno, tagliata di bottarga di orbetello, linguine alla valdanese ( una sorta di carbonara molto ricca), gnocchetti di patate rosse con zucca e formaggi erborinati, stracotto piccante del chianti, Carni selezionatissime alla griglia ( tagli all'antica e non la fiorentina che va mangiata a Firenze...). Per chi li adora come me c'è anche la possibilità di un tagliere di degustazione di formaggi di provenienza varia ( più che altro formaggi di alpeggio) di altissimo livello con chicche davvero uniche.
C'è una carta di caffè monovarietali e miscele, con tostatura tradizionale, e per chiudere in bellezza digestivi non classici, il vero chinotto, ed altre prelibatezze.
La sala è accogliente e suggestiva, il servizio attento e discreto. Vi consiglio sinceramente di lasciarvi guidare sulle scelte in particolare del vino perchè non rimarrete delusi.

Il fatto che sia l'unico ristorante del quale indico il link fra i consigli non è indicativo di denaro o altro ricevuto in cambio ma semplicemente è attestato di stima, simpatia e il mio piccolo contributo affinchè nascano sempre più posti fondati su certi valori e nei quali, prima di tutto, si passi una serata coccolati e non , come spessissimo accade, trattati con sufficienza e spinti a mangiare e pagare in fretta.

Hasta

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