08/11/08

Solociccia


Ebbene sì. Dopo tanti dubbi, le voci delle schifoserie ( chissà se vere o no...), tentativi falliti, ci siamo andati.
Fortuna o sfortuna ha voluto che i commensali del nostro stesso tavolo abbiano dato buca, per cui ci siamo trovati in una saletta in due. Devo spiegare: questo posto è particolare per diversi motivi. Primo: tavoli grandi, per cui ceni fianco a fianco con chi capita. Secondo: 6 portate di carne accompagnati da verdurine in qua ed in là. Tagli secondari e non fiorentine o cose del genere. Terzo: possibilità di portarsi il vino da casa. Quarto: prezzo fisso. E' stato costruito, dicono, nella vecchia casa del celeberrimo ( nel bene e nel male) macellaio di Panzano in Chianti Dario Cecchini, conosciuto per qualche comparsata alla tv e per la sua passione per Dante e la Divina Commedia.
Torniamo a noi. saletta praticamente solo per noi. L'ambiente è particolare. non il classico arredamento rustico ma un qualcosa di moderno e caratteristico. Non saprei ancora dire se mi piace o no...
Il menù:
  • Crostini di sugo all'uso di natale
  • fritto del macellaio ( carne mista fritta o impanata)
  • ramerino in culo ( sorta di tartare di manzo )
  • muscolini alla salvia ( stinco )
  • tenerumi in insalata ( carne da lesso con callicini e grasselli)
  • braciata di cipolle e bove ( sorta di spezzatino )
  • Il tutto accompagnato da pinzimonio, schiacciata, pane, fagioli e ceci. In fondo caffe, torta all'olio e digestivi dell'esercito italiano
Che dire: le quantità sono davvero da reggimento, direi fin troppo abbondanti ( tantissimo cibo finisce in pattumiera...). La qualità non è male, devo dire, trattandosi di preparazioni davvero rustiche, ma non brilla certo per finezza ed eleganza dei sapori. D'altra parte nessuno verrebbe qui cercando cibi tanto diversi da quelli che ci vengono proposti. Nel complesso lo consiglierei ad un gruppone che voglia festeggiare e fare un po' di casino per una serata. Sconsigliato, a parer mio, per serate a due o per chi ricerca un luogo dove coccolarsi o coccolare. Capitolo a parte per i digestivi dell'esercito: Li ho provati tutti e tre, visto che ai tempi scelsi il servizio civile per cui queste cose me le ero davvero perse. Il cordiale, devo essere sincero, non era neanche così male... La grappa è un vero pugno in faccia: terribile! L'elisir di china ricorda quegli sciroppi che prendevo da bimbo ma, complice anche il vino, mi smuove vecchi ricordi ed immagini sbiadite di raffreddori, calde coperte a casa dei genitori, magari con la neve di fuori...
Il vino ce lo siamo portati da casa. Abbiamo scelto un Chianti Classico Riserva 1999 della fattoria di Montagliari di Panzano ( appunto...). All'inizio risulta molto chiuso e solo dopo alcuni minuti inizia ad aprirsi per bene. Il colore è un bel granato ancora vivace e lascia nel bicchiere lacrime fitte e lente, sintomo di alcolicità e consistenza. I profumi non sono esplosivi ma delicati: frutta sotto spirito, spezie dolci, pepe, tabacco ed anche un che di sottobosco. In bocca è snello ma con tannino ancora grintoso. Non brilla per eleganza, comunque, e nell'insieme direi che si tratta di un Chianti decisamente tradizionale e di buona qualità.


James Brown Please, please, please

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